Donne più fiduciose nel futuro post lockdown | WEGIRLS

| 8 Giugno 2020

Valore D, la prima associazione di imprese in Italia che si impegna per l’equilibrio di genere da più di dieci anni fa sapere che – tramite i risultati della ricerca #ioracconto – che le donne sono rimaste più ottimiste rispetto agli uomini. Sarebbero più fiduciose degli uomini, innanzitutto, nel futuro post lockdown. Dura è stata dura, per tutti: le mamme hanno avuto tanti problemi, eppure per tante donne a prevalere su paura, incertezza e ansia per il futuro sono sentimenti positivi guidati dalla consapevolezza che ci sono nuovi modi di lavorare, dalla riscoperta dei valori e dei piaceri che prima venivano trascurati come la vicinanza e la solidarietà.

Un carico insostenibile per l’80% delle mamme

Il carico è stato insostenibile per l’80% delle madri, con un generico 66% tra le persone che ha fatto fatica a tollerare il clima pesante durante il lockdown. Per quanto riguarda il futuro, a spaventare di più è la posizione economica dell’Italia (74.4% delle persone) rispetto alla salute delle persone care e nostra (nel 63% dei casi). Capitolo fiducia: le donne vedono la luce in fondo al tunnel, per così dire. Torniamo sempre alle madri: tra queste il 52% ritiene che la situazione di emergenza «ci lascerà in eredità modi di lavorare che prima non pensavamo possibili». Dall’altro lato gli uomini, che non mostrano altrettanta fiducia e che credono nel futuro solo nel 37% dei casi. Le donne sono più ottimiste anche per quanto riguarda il fatto di riscoprire il piacere di stare insieme fisicamente e virtualmente (38% dei casi) e andare verso una nuova scala di priorità che era stata dimenticata (42% dei casi).

Gli stereotipi duri a morire nella gestione della casa

 

Come emerso anche da altre ricerche, ci sono stereotipi duri a morire in casa. Anche durante il lockdown le donne hanno pulito casa ( 53% delle donne vs 37% degli uomini) mentre sono gli uomini che andavano maggiormente a fare la spesa (40% degli uomini contro vs 25% delle donne). Gli spazi per lavorare in casa erano ben divisi, nel 66% dei casi con l’uomo che si accaparrava lo studio e la donna che si adattava al lavoro in cucina o in soggiorno. Anche sul fronte soldi nessuna piacevole e paritaria sorpresa: il 49% delle donne ha affermato che il partner guadagna di più. Il commento di Paola Mascaro, presidentessa di Valore D: «Questa crisi offre l’opportunità al paese di ricostruire un tessuto economico più inclusivo a cominciare dal miglioramento dell’occupazione femminile. Per fare ciò va ripensato il modo di intendere il lavoro favorendo la flessibilità attraverso lo smartworking ma non solo: le donne vanno alleggerite dal carico di cura, è necessario modificare l’attuale normativa sul congedo parentale perché i carichi di cura non siano unicamente appannaggio femminile».

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