logo

FITNESS

Defaticamento post workout – stretching

With Love Giulietta 12/08/2016

L’importanza del defaticamento, al termine di ogni sessione di lavoro, è vitale per aiutare il nostro corpo a tornare nel suo stato di riposo in maniera graduale. Si sconsiglia, infatti, di terminare una sessione di potenziamento, senza eseguire lo stretching, che aiuta i muscoli ad elasticizzarsi. Lo stretching attivo che vi mostro, è basato sull’assunzione … Continua la lettura di Defaticamento post workout – stretching

L’importanza del defaticamento, al termine di ogni sessione di lavoro, è vitale per aiutare il nostro corpo a tornare nel suo stato di riposo in maniera graduale.

Si sconsiglia, infatti, di terminare una sessione di potenziamento, senza eseguire lo stretching, che aiuta i muscoli ad elasticizzarsi.
Lo stretching attivo che vi mostro, è basato sull’assunzione di una posizione, rilassando il muscolo interessato per un certo tempo, di circa 20-40 secondi, senza l’aiuto di un partner.
Questa tipologia di stretching si basa su due fasi:
un preallungamento, in cui si deve assumere la postura lentamente, inspirando prima del movimento ed espirando durante il movimento. La posizione va mantenuta per 10 secondi senza raggiungere l’allungamento massimo del muscolo;

– una fase di sviluppo, in cui si portail muscolo interessato al massimo allungamento, senza oltrepassare la soglia del dolore, inspirando prima del movimento ed espirando durante. Si mantiene la posizione per 20”.

 

Analizziamo gli esercizi nel dettaglio:
– Stretching spalle e dorsali: non sforzare la spinta verso l’alto e fermarsi quando le spalle sono al limite. Non inarcare schiena e collo, ma guardare avanti;
– Stretching quadricipiti: mantenere la schiena dritta, sguardo avanti e contrarre l’addome. Inoltre si può usare il braccio opposto per stabilire una posizione di equilibrio;
– Stretching tricipiti: schiena dritta e addome contratto. Mantenere lo sguardo avanti;
– Stretching spalle: schiena dritta e sguardo nella direzione della spalla che si sta allungando;
– Allungamento schiena: non è necessario toccare a terra, se ciò va a intaccare la soglia del dolore;
– Stretching polpacci: guarda sempre in basso portando la fronte alle ginocchia.
Spero che questo post abbia fatto chiarezza, sia sulla corretta esecuzione dello stretching attivo, che sui muscoli interessati nell’allungamento.
Ricordo che potete trovarmi anche nel mio canale di benessere ”With Love Giulietta”, nella piattaforma Youtube.

Al prossimo video!


Crediti Musicali:

Once Again (Original RumbleStep Mix) by cdk (c) copyright 2013 Licensed under a Creative Commons Attribution (3.0) license. http://dig.ccmixter.org/files/cdk/43797 Ft: AnalogByNature

Potrebbe interessarti anche